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Battituraamacchina

Biologo con la penna da scrittore in mano.

Presentati:
Mi chiamo Giovanni Mennuni e sono nato a Monza il 30 maggio del 1990 da genitori pugliesi. Ho trascorso praticamente l’infanzia dai miei nonni, al punto che mia nonna una volta disse che non ero il suo primo nipote ma il suo quarto figlio. Dopo la maturità classica, mi sono laureato in Biologia all’Università Bicocca.
Il tuo libro preferito:
Leggo da quando ho memoria, dedicandomi ai grandi classici sia moderni che antichi (latini e greci), complice la mia provenienza da una famiglia di insegnanti. Sulla libreria di casa si andava da Omero a Pasolini ma il mio preferito è il russo Dostoevskij. È difficile dire quale sia il suo libro che più prediligo. Delitto e castigo lo metterei al primo posto perché è con questo che ho scoperto la letteratura russa e Dostoevskij ma anche L’idiota mostra una comprensione dell’animo umano e una tale profondità analitica dei personaggi, evidenziando le mille sfaccettature che compongono la psiche e lo spettro emotivo, che mi ha fatto capire perché Sigmund Freud sosteneva che il vero padre della psicanalisi non fosse lui ma Dostoevskij.
Hai scritto un libro? raccontaci un po’ di più:
Ho scritto il romanzo Le belle e le bestie, un giallo che tratta di violenza sulle donne. La vicenda si svolge attraverso tre storie, che procedono parallelamente per poi intrecciarsi nel finale, le quali raccontano le vicende di tre donne. Queste rappresentano gli aspetti che ritengo i più importanti del più vasto fenomeno della discriminazione di genere: la violenza pura e semplice (evidenziata dalla cronaca), la prigionia in una relazione tossica e disfunzionale e le gabbie mentali e culturali che originano già dalla famiglia e danno vita a questo fenomeno. Il tutto mostrando come non si tratti di un fenomeno che riguarda solo le donne ma anche coloro che circondano le vittime e hanno per loro un sincero affetto.
Il tuo mantra in una frase:
Non ho mai pensato ad un mantra perché tanto la vita è così mutevole e repentina nel cambiare che è meglio non avere regole rigide come i mantra. Ci vuole forza d’animo per guardare in faccia la realtà così com’è, soprattutto negli aspetti per noi più negativi e deprimenti. Bisogna sviluppare capacità di adattamento. Se proprio volete un mantra, da biologo quale sono, vi dò questo: Darwin ha sempre ragione!
Cosa fai nella vita?
Biologo
Scrittore o scrittrice, diletto o lavoro?
Mi piacerebbe che l’attività da scrittore fosse quella principale, in realtà con la lettura si guadagna poco e si mangia ancora di meno. Sono riuscito a tramutare in lavoro un’altra mia grande passione che è quella della biologia clinica e lavoro in un istituto clinico dove mi occupo di analisi biochimiche e microbiologiche.
Cos’è per te scrivere?
Quando ho iniziato a scrivere, a 22 anni, ero convinto che gli scrittori si dovessero necessariamente imporre un ruolo di impegno civile e sociale. Adesso invece credo che l’aspetto dell’interiorità sia preminente. Scrivere per raccontare la realtà attorno a noi e per sviscerare le passioni umane e le paure, ambizioni e aspirazioni che da essa scaturiscono e che possono anche andare a modificarla in maniera inaspettata. Scrivere per poter guardare meglio sia l’esterno che l’interno della persona e non farlo necessariamente in nome di un obiettivo civico/sociale. Mi sono accorto che con questa nuova concezione è migliorata anche la mia scrittura. È più completa, più di ampio respiro e non intrisa solo di semplice socialità.
Quanti libri leggi durante l’anno e che genere?
Non ho mai contato i libri che leggo durante l’anno ma, per quanto riguarda i generi, ho spaziato fra tutti: giallo, romance, horror, thriller, ma anche saggistica e narrativa pura. Posso dire che ciò che ho letto meno è la poesia ma sto rimediando.
Con che metodo di pubblicazione hai pubblicato la prima volta?
Il primo libro l’ho pubblicato sempre con una casa editrice, anche se diversa da quella attuale.
A chi hai regalato la prima copia del tuo libro?
La prima copia l’ho regalata a mio nonno, ex maestro di scuola elementare, che rimase molto sorpreso, forse perché mi vedeva ancora come un bambino, malgrado i miei 24 anni. Mia madre mi riferì divertita che mio nonno, dopo averlo terminato, le confidò: “Però… Giovanni dice cose importanti!”
Cos’è per te il tuo primo libro?
Quella del mio primo romanzo fu un’esperienza interessante perché rappresentò l’inizio di una profonda maturazione intellettuale e morale. Non che prima non ci fosse il normale sviluppo maturativo di una persona che dalla giovinezza si avvia all’età adulta, ma quel primo libro fu una specie di piede sull’acceleratore.

Giuseppe Cangiano: scrivo per amore nei confronti della scrittura.

Presentati:
Mi chiamo Giuseppe Cangiano è sono uno scrittore. Sono un docente di italiano e storia e coltivo la passione per la scrittura da quando ero adolescente, sono partito con recensioni cinematografiche, e da anni, invece mi occupo prevalentemente di letteratura e di pubblicazioni.
Il tuo libro preferito:
Il mio libro preferito è “Il giocatore” di Dostoevskjj, la mia fonte/ispirazione (in parte) riprende la personalità e il contenuto di questo grande scrittore.
Hai scritto un libro? raccontaci un po’ di più:
Ho scritto quattro libri, a breve ci sarà una sorpresa per la mia platea… Un nuovo libro! Al momento, però, il mio successo letterario è legato all’ultimo mio romanzo, “Anagogia di un esteta”. E’ un’opera drammatica a tinte psichedeliche che critica la società attraverso (anche) toni forti e violenti.
Il tuo mantra in una frase:
Il mio mantra? “Nessun uomo cerchi fratellanza su questa terra, perchè siamo deserti infiniti.” (Carmelo Bene)
Cosa fai nella vita?
Nella vita sono un docente, uno scrittore e un giocatore di poker.
Scrittore o scrittrice, diletto o lavoro?
Scrivo per lavoro e amore nei confronti della scrittura. Scrivere per diletto mai. Non è questione di guadagnare, posso anche finire sotto con le spese… ma quello che fai, lo devi fare bene… a mò di professione.
Cos’è per te scrivere?
Scrivere per me è essere me stesso e sfidare i colossi della letteratura. Una missione, una sfida.
Quanti libri leggi durante l’anno e che genere?
Posso leggere tanto o poco, dipende dalle proposte della letteratura odierna, che tuttavia, trovo sempre più deboli e stereotipate.
Con che metodo di pubblicazione hai pubblicato la prima volta?
Pubblico in self, sono l’ideatore anche del mio brand Scrittura Violenta, i miei contenuti non possono esser “filtrati” dalle idee “compromissorie” e commerciali di una qualsiasi casa editrice.
A chi hai regalato la prima copia del tuo libro?
L’ho regalato ad un mendicante, chi legge senza la frenesia dei ritmi imposti dalla società, è il miglior lettore.
Cos’è per te il tuo primo libro?
Il mio primo libro è solo l’ancora per intrattenermi (spero a lungo) nell’orbita della letteratura italiana.

Sono Laura, mi piace la cultura orientale, amo viaggiare e leggere.

Presentati:
Salve sono Laura Piermarini vivo a Roma ma sono di origini Siciliane.
Sono un’educatrice d’infanzia per il comune di Roma.
Mi piace la cultura orientale, amo viaggiare e leggere.
Il tuo libro preferito:
Non ho un libro preferito ma se dovessi scegliere direi “Lo scudo di Talos” di Valerio Massimo
Manfredi.
Hai scritto un libro? raccontaci un po’ di più:
Si, è una storia che racconta dell’amore tra due persone, l’amore fraterno e l’importanza di
mettere l’amore per sé stessi e quindi avere quel coraggio di chiudere una relazione nociva.
Il tuo mantra in una frase:
Essere sempre la mia priorità.
Cosa fai nella vita?
Sono educatrice d’infanzia e neo mamma.
Scrittore o scrittrice, diletto o lavoro?
Scrittrice per diletto, ma non mi dispiacerebbe se un giorno fosse un lavoro a tempo pieno.
Cos’è per te scrivere?
Per me scrivere è divertimento e anche un modo diverso di far arrivare messaggi e concetti importanti a molte persone.
Quanti libri leggi durante l’anno e che genere?
Ho un muro intero di libri tra manga che è una passione che lega me e il mio compagno, libri che vanno dalla letteratura classica alla psicologia, medicina e poi anche fantasy e storici, quindi non saprei dirti quanto leggo. Il genere che più prediligo è il Fantasy.
Con che metodo di pubblicazione hai pubblicato la prima volta?
Il mio libro è stato pubblicato dalla casa editrice PAV Edizioni.
A chi hai regalato la prima copia del tuo libro?
Il mio primo libro l’ho regalato al mio compagno che mi ha supportato e mi supporta in questa nuova avventura.
Cos’è per te il tuo primo libro?
Il mio libro è come un viaggio, un’avventura che vuoi raccontare e mi emoziona ogni volta che lo
rileggo perché ricordo ogni singolo momento passato sui fogli nello scrivere e riscrivere.

Tania: un turbinio di creatività.

Presentati:
Mi chiamo Tania Szalay, sono scrittrice, assuefatta lettrice, studiosa, madre, sono un turbinio di creatività, sempre entusiasta dei nuovi progetti, lavoro con sentimento animandomi di fede, volontà e apertura mentale.
Il tuo libro preferito:
Come si fa a sceglierne uno? Impossibile… Bukowski, Dickinson, Ungaretti, Pascal, Merini, Selene Calloni Williams, d’Annunzio, Platone, Eraclito… E ne avrei ancora molti da aggiungere tra i miei preferiti.
Hai scritto un libro? raccontaci un po’ di più:
“Ci siamo viste morire” è un peregrinaggio dal dolore alla felicità che la protagonista compie sotto la guida dello spirito della madre. Il romanzo si può tradurre in un desiderio di pace e quando chiedi, l’universo
risponde. L’oscura sofferenza non può essere eliminata, ma solo inclusa e canalizzata in qualcosa di creativo.
Il tuo mantra in una frase:
“Io sono con Dio e nessuno sta contro di me. Fa tutto parte del mio percorso, mi riprendo le responsabilità, ho fede”.
Cosa fai nella vita?
Medito costantemente in ogni azione che faccio. Trasformo tutte le situazioni in occasioni. Ogni momento è buono per scrivere, studiare, dipingere, ma soprattutto cerco di fare la mamma meglio che posso.
Scrittore o scrittrice, diletto o lavoro?
Il mio obbiettivo è quello di condividere quanto più possibile il mio messaggio di guarigione. Più che un lavoro è una missione, l’universo deciderà che direzione dare a questo romanzo.
Cos’è per te scrivere?
Vado in giro col taccuino in tasca e nei momenti più inaspettati arriva l’ispirazione. Scrivere, per me, significa essere portavoce degli improvvisi messaggi dell’anima. Talvolta essi sono un inno di gioia, più spesso uno sfogo che canalizza l’oscurità nella penna, trasformando emozioni ctonie in arte.
Quanti libri leggi durante l’anno e che genere?
Io amo i romanzi di formazione, le poesie intense, apprezzo anche i saggi, i gialli, le biografie, talvolta sono in vena di fantasy. Diciamo che non sono schizzinosa. Studio filosofia, quindi aggiungo anche i testi della
 materia nella lista. Numeri precisi non li so dare, sono molto istintiva, in una settimana potrei divorarne addirittura 3 in sol boccone, poi quella successiva ritrovarmi a scrivere fino a notte fonda dimenticandomi persino di mangiare e quindi ritrovandomi senza tempo per la lettura.
Con che metodo di pubblicazione hai pubblicato la prima volta?
Ho pensato tutto l’inverno se contattare case editrici o autopubblicarmi. Amo sentirmi libera e gestire le attività in prima persona. Tuttavia, per mancanza di esperienza, ho deciso di affidarmi ad una casa editrice.
Tra le diverse offerte ricevute, ho scelto Planet Book della CSA Edizioni, perché si vedeva che apprezzavano sinceramente il contenuto del romanzo e si sono sempre rivelati estremamente gentili e comprensivi.
A chi hai regalato la prima copia del tuo libro?
Ad un lettore molto sensibile e appassionato. Il mio gentilissimo collega Stefano che poi ha accettato di intervistarmi alla prima presentazione del libro, vista anche la sua grande capacità recensiva e la sua esperienza in campo editoriale.
Cos’è per te il tuo primo libro?
È un figlio, una creatura artistica che amo profondamente. Provo estrema gratitudine per gli spiriti che hanno sussurrato nelle mie orecchie, io sono il loro umile portavoce. Questo libro è un regalo per la Grande Madre, l’universo ama l’arte e le emozioni. Mi metto al suo servizio.

Simonetta dice: “Scrivere mi completa”

Presentati:
Sono Simonetta, donna fortunata, con una bella famiglia imperfetta, un buon
lavoro, una vita piena. Scrivo perché mi piace idealizzare persone, fatti,
immaginare vite e celebrare l’amore, le emozioni positive e la bellezza.
Il tuo libro preferito:
Difficile…almeno 3
Virginia Bramati – Un bacio con gli occhi
Carley Fortune – Un’estate dopo l’altra
Fabio Volo – Un posto nel Mondo
L’importante è emozionarmi.
Hai scritto un libro? raccontaci un po’ di più:
Ho iniziato scrivendo un racconto per partecipare a un concorso ma poi non
sono più riuscita a controllare il fiume di parole, le vicende dei personaggi si
sono intrecciate con quelle di altri ed è nato un romanzo che parla delle
relazioni, del bisogno di amare e comunicare e dell’importanza di cogliere gli
istanti di felicità.
Il tuo mantra in una frase:
La felicità è nel viaggio. Godiamocelo tutto. I panorami incantevoli che tolgono il
fiato, le soste di relax, le deviazioni, le inquietudini, gli appuntamenti annunciati e
quelli inattesi.
Cosa fai nella vita?
Impiegata tecnica presso Regione FVG, ho un piccolo ruolo nella tutela di una
preziosissima risorsa: l’acqua. Lavoro con colleghi bravi e gentili.
Scrittore o scrittrice, diletto o lavoro?
Decisamente diletto. Fare del proprio diletto un lavoro è un privilegio per
pochissimi artisti, sicuramente più bravi e talentuosi di me.
Cos’è per te scrivere?
Scrivere è terapia, è sentirmi giovane, è vivere attraverso altre storie, è avere
degli amici ideali che mi accompagnano e mi sostengono nella frenesia della
vita quotidiana (i miei personaggi). Scrivere mi completa.
Quanti libri leggi durante l’anno e che genere?
Leggo molto meno di quanto vorrei, per lo più in estate, perché amo leggere
all’aperto. Circa 10 -12 libri, per lo più del genere rosa contemporaneo, che
esplorano le emozioni, che fanno riflettere.
Con che metodo di pubblicazione hai pubblicato la prima volta?
Autopubblicazione, per tramite di Youcanprint e lo consiglio. C’è una bella
squadra dietro, di persone preparate e affidabili, che ti stimola e ti infonde
fiducia, anche da lontano.
A chi hai regalato la prima copia del tuo libro?
Al mio babbo e a mia sorella lettori appassionati e temibili critici…non c’è
congiuntivo che perdonano.
Cos’è per te il tuo primo libro?
Una promessa mantenuta. Fatta alla me giovane, ragazza neolaureata, che non
sapeva cosa voleva fare da grande ma sapeva che avrebbe voluto scrivere e
pubblicare un romanzo. E ora la promessa vorrei mantenerla con i miei lettori
che mi hanno chiesto di continuare…

Sabrina, autrice per dar voce.

Presentati:
Mi entusiasmo con facilità e mi commuovo di fronte alla meraviglia della natura; gli occhi pieni di
bontà degli animali leniscono le ferite che l’umanità ha inflitto al mio cuore. Trasformo il trauma in
forza, anche per chi non ne ha, e mi impegno con passione per ispirare il cambiamento e
promuovere consapevolezza.
Il tuo libro preferito:
Amo tutti i libri di Isabelle Allende. Tra i miei libri preferiti: “Inez dell’anima mia” e “La casa degli
spiriti”.
Hai scritto un libro? raccontaci un po’ di più:
“Non finisce mai” affronta il tema poco discusso della vittimizzazione secondaria. Le donne vittime
di violenza subiscono traumi aggiuntivi a causa delle risposte inadeguate delle istituzioni e della
società, portando a stress post-traumatico e isolamento sociale. Il libro sottolinea la necessità di
un cambiamento culturale urgente e celebra la forza delle donne nel fronteggiare le avversità.
Il tuo mantra in una frase:
Raccontare la verità, per quanto scomoda, è l’unica via per dare dignità alle ferite invisibili che
portiamo dentro.
Cosa fai nella vita?
Sono sociologa con un’esperienza consolidata nel monitoraggio e nella valutazione di progetti
umanitari. Attualmente, opero come coach professionale e consulente per organizzazioni
internazionali no-profit e istituzioni governative. La mia empatia e il mio background personale e
professionale nel campo della violenza e dell’abuso sessuale mi permettono di offrire un
contributo significativo nella consulenza per migliorare la prevenzione, le politiche e le procedure
delle ONG, affrontando le situazioni di violenza sessuale.
Attraverso il coaching, supporto vittime e sopravvissuti nel potenziare le loro risorse e sviluppare
strategie di coping positive, piuttosto che limitarmi a ridurre comportamenti e credenze
“negative”.
Scrittore o scrittrice, diletto o lavoro?
Mi reputo una scrittrice per diletto che punta a un impatto positivo nella società.
Cos’è per te scrivere?
Libertà, terapia e atto di responsabilità.
Quanti libri leggi durante l’anno e che genere?
Una media di otto/dieci libri. Leggo libri di narrativa: romanzi contemporanei e classici. Anche libri
di saggistica per motivi di studio o interesse personale.
Con che metodo di pubblicazione hai pubblicato la prima volta?
Il mio primo libro l’ho auto-pubblicato attraverso Amazon. Ho venduto tantissime copie e ne sono
orgogliosa.
A chi hai regalato la prima copia del tuo libro?
Ovviamente a mia figlia Barbara.
Cos’è per te il tuo primo libro?
Il mio primo libro segna un momento significativo nella mia vita. Rappresenta l’idea che anche
dalle esperienze più negative e drammatiche si può sempre trarre un insegnamento e
un’opportunità. Non avrei mai pensato di poter diventare una scrittrice, ma ho trovato la forza di
trasformare la mia rabbia e la mia tristezza in parole che contribuiscono a migliorare il mondo.

Rosalia Lodato: Scrivere, è passione, necessità, è un fuoco che arde.

Presentati:
Rosalia Lodato: Scrivere, è passione, necessità, è un fuoco che arde.
Il tuo libro preferito:
Il mio libro preferito è “L’ombra del vento” di Zafòn.
Hai scritto un libro? raccontaci un po’ di più:
L’ultimo libro che ho scritto è “L’enigma dei naviganti del tempo”. Il protagonista è Mario, un
giovane medico che mentre esplorava le profondità marine, si trova improvvisamente catapultato
settanta anni indietro nel passato. Quando incrocia il cammino di una misteriosa fattucchiera la sua
avventura prende una svolta magica e imprevedibile.
Il tuo mantra in una frase:
Sono grata per tutte le cose belle della mia vita.
Cosa fai nella vita?
Sono sposata, ho tre figli e amo i cani, a casa ne ho due: Jolie e Balù, un barboncino e un meticcio.
Fra un impegno e l’altro riesco anche a trovare il tempo per dedicarmi alla mia passione, scrivere romanzi fantasy
Scrittore o scrittrice, diletto o lavoro?
Né diletto né lavoro. È passione, necessità, è un fuoco che arde.
Cos’è per te scrivere?
La scrittura è il mio rifugio, un luogo sicuro dove posso riversare le emozioni più profonde e
affrontare le sfide della vita. Attraverso le parole, intraprendo un viaggio introspettivo, che mi fa
conoscere me stessa sempre meglio. Le parole sono la mia catarsi, mi permettono di liberare le
tensioni e trasformare il dolore in qualcosa di bello e creativo. Scrivere è come fare un respiro
profondo, mi aiuta a svuotare la mente e a ritrovare la pace interiore.
Considero la scrittura un dono prezioso, uno strumento che mi permette di esprimere me stessa in modo autentico e profondo. Ogni
volta che metto nero su bianco, sento di dare vita a qualcosa di speciale,
un’ opera che riflette la mia essenza. La scrittura è la mia voce, il mio modo di comunicare con il mondo e di lasciare un segno
indelebile nel tempo.
Quanti libri leggi durante l’anno e che genere?
Leggo molto e mi piace spaziare tra generi differenti: dalla narrativa di Zafòn, ai gialli di Agatha
Christie, dai romanzi di Coelho alla filosofia di Ouspenskij.
Con che metodo di pubblicazione hai pubblicato la prima volta?
Ho autopubblicato il mio primo libro, mentre tutti gli altri li ho pubblicati tramite case editrici.
A chi hai regalato la prima copia del tuo libro?
La prima copia del mio libro la regalai ai miei genitori. Lo sguardo colmo di orgoglio che vidi nei
loro occhi fu il premio più grande che potessi desiderare, un’ emozione indescrivibile che, purtroppo, resterà un ricordo prezioso e irripetibile.
Cos’è per te il tuo primo libro?
La sensazione che ho provato quando ho pubblicato il mio primo libro è stata un mix di emozione,
gratitudine e un pizzico di ansia. Era un momento molto speciale per me, vedere il mio libro
prendere forma e diventare una realtà tangibile è stata un’ esperienza straordinaria. Innanzitutto, c’era
una grande emozione nel tenere tra le mani il mio libro, vedere il mio nome sulla copertina e
sfogliare le pagine che avevo creato con le mie parole. Era un momento di grande orgoglio e
soddisfazione personale. Sapere che la mia storia, i miei personaggi e le mie idee sarebbero state
condivise con i lettori mi ha riempito di gioia. Tuttavia, c’era anche una certa ansia, perché
pubblicare un libro significa condividere una parte di te stesso con il mondo. Non si sa come il libro
sarà accolto dai lettori, se sarà apprezzato o criticato. C’è sempre una certa vulnerabilità nel mettere
il proprio lavoro là fuori e sperare che possa toccare le persone in qualche modo. In definitiva
pubblicare il mio primo libro è stata una miscela di emozioni intense, ma anche di orgoglio,
gratitudine e ansia. È stato un momento che ricorderò per sempre, perché segna un traguardo
importante nel mio percorso di scrittura.

Siryana Marshal, sono una scrittrice al mio primo libro. Una scommessa, spero vincente!

Presentati:
Mi chiamo Siryana Marshal, sono una scrittrice al mio primo libro. Scrivere è sempre stata una passione, che dopo anni ho deciso di concretizzare. Il mio romanzo è un impegno verso il lettore: nella speranza di regalargli una piccola evasione dalla quotidianità, attraverso un racconto, e poi verso me stessa: nel realizzare un sogno tenuto per molti anni nel cassetto.
Il tuo libro preferito:
Titolo e autore del libro Agatha Christie – Assassinio sul Nilo
Hai scritto un libro? raccontaci un po’ di più:
Come dicevo, è stato un impegno verso me stessa in primis. La scrittura per me è la massima espressione dell’animo umano, una passione che coltivo da sempre, e che ho finalmente deciso di realizzare, nella speranza che trasmetterà al lettore cio’ che sento mentre il mio romanzo prende vita tra le mie mani.
Il tuo mantra in una frase:
Come non citare Mark Twain? :“Dai a ogni giornata la possibilità di essere la più bella della tua vita”
Cosa fai nella vita?
Sono laureata in legge.
Scrittore o scrittrice, diletto o lavoro?
Scrittrice per diletto e per passione. Piano piano sta diventando un lavoro, perchè l’impegno per la promozione è davvero importante.
Cos’è per te scrivere?
Scrivere, e un sentimento e anche un bisogno in certi momenti. trovo catartico l’atto dello scrivere. Le emozioni le idee, i sentimenti passano dalla mente al cuore, e dal cuore alla carta…chissà se chi legge lo percepisce?
Quanti libri leggi durante l’anno e che genere?
Amo i gialli in particolar modo ma le mie letture spaziano davvero tanto, dalle scienze alla medicina alla fisica fino ad arrivare alla psicologia, transitando per le filosofie orientali e a volte alcuni libri di vario genere in lingua straniera.
Con che metodo di pubblicazione hai pubblicato la prima volta?
Autopubblicazione.
A chi hai regalato la prima copia del tuo libro?
A mio marito.
Cos’è per te il tuo primo libro?
Una scommessa, spero vincente.

Andrea Bindi, un pompiere che sorprende con il “suo modo” di fare poesia.

Presentati:
Vigile del fuoco da oltre dieci anni. Poeta per caso. Seguitemi sulle mie pagine Instagram e facebook per vedere le mie oltre diecimila manie. Potrei sorprendervi.
Il tuo libro preferito:
Con dolore posso ridurre a tre…
Come dio comanda – Ammaniti.
Survivor – Palanhiuk
Bastogne – Enrico Brizzi.
Hai scritto un libro? raccontaci un po’ di più:
Ho raccolto un po’ delle mie poesie nella raccolta “Inquieto vivere”. Ha avuto un bel successo.
Il tuo mantra in una frase:
Improvvisare. Adattarsi. Raggiungere lo scopo.
Cosa fai nella vita?
Già risposto con la I domanda Sono un vigile del fuoco da oltre dieci anni. Questo è il mio “vero” lavoro. Quello che sognavo da bambino e che mi ha permesso di avere un punto di vista sulla realtà assolutamente privilegiato per scrivere le mie poesie.
Cos’è per te scrivere?
A volte una cura a volte la malattia.
Quanti libri leggi durante l’anno e che genere?
Romanzi e biografie soprattutto. Moltissime di musicisti e attori.
Con che metodo di pubblicazione hai pubblicato la prima volta?
Con una tenace casa editrice delle mie zone. Edizioni Helicon, una piccola realtà familiare che ha accolto anche me, è stato bello seguire passo passo tutto e confrontarmi con loro. Quando ho seguito i loro consigli, avevano sempre ragione. L’esperienza è tutto in questo campo. La prima edizione della mia raccolta di poesie è andata esaurita in meno di una settimana e siamo già alla seconda edizione.
Cos’è per te il tuo primo libro?
Una bellissima sorpresa. Non avrei mai immaginato un rumore del genere. Soprattutto con un piccolo libro di poesie… Sono molto felice. Si può dire?

Welcome to Australia, Pamela Giangolini si racconta per Battituraamacchina.

Presentati:
Mi chiamo Giangolini Pamela, sono nata a Ravenna il 29/07/1986.
Ho vissuto per trentatré anni a Cervia e da quattro anni vivo a Sydney.
Il tuo libro preferito:
Il mio libro preferito è “LA PURA VIDA’” di Gianluca Gotto.
Hai scritto un libro? raccontaci un po’ di più:
Ho scritto “IL RACCONTO DI UNA EXPAT”, ho scritto questo racconto per dare onore al mio vissuto e
provare a lanciare un messaggio a chi come me è rimasto troppo tempo nella propria confort zone
per paura del cambiamento.
Il tuo mantra in una frase:
“Non si è mai troppo vecchi per diventare ciò che si desidera”.
Cosa fai nella vita?
Ho sempre lavorato come barista/cameriera, al momento faccio la mamma a tempo pieno.
Scrittore o scrittrice, diletto o lavoro?
Ho sempre avuto la passione della scrittura e mi piacerebbe che un giorno diventasse il mio lavoro
primario.
Cos’è per te scrivere?
Per me scrivere è un modo per vivere, riconoscere e rivivere le emozioni. Per me è uno strumento
potente e prezioso che mi ha sempre aiutata a farmi sentire libera.
Quanti libri leggi durante l’anno e che genere?
Con la lettura vado a periodi, dai 10 ai 15 all’anno (più o meno). Mi è capitato di leggerne di più ma
anche di meno.
Con che metodo di pubblicazione hai pubblicato la prima volta?
Ho pubblicato in SELF PUBLISHING.
A chi hai regalato la prima copia del tuo libro?
Ai miei genitori.
Cos’è per te il tuo primo libro?
Per me il mio primo libro è il mio più grande atto di coraggio.

Mariacristina Stilo ci porta a conoscere la vecchia corsa all’oro. Scopri l’intervista all’autrice.

Presentati:
Ciao a tutti, mi chiamo Maria Cristina Stilo sono una moglie, una mamma di un ragazzo di 12 anni
ed un’inguaribile romantica innamorata dell’amore per questo ho deciso di scrivere
romance…adoro fare lunghe camminate immersa nella natura, mi arricchiscono l’anima e la mente
e se trovo un angolino “incantato” mi abbandono ad una lettura romantica ed appassionata, le mie
preferite!
Il tuo libro preferito:
La mia autrice preferita è Kathleen E. Woodiwiss, una scrittrice statunitense scomparsa diversi anni
fa; è stato grazie a lei che mi sono, perdutamente innamorata dei romance storici! Il primo suo
romanzo che ho avuto il piacere di leggere è stato “Rosa d’inverno”, non esiste un “preferito”
perché, per ragioni diverse, lo sono tutti i suoi romanzi.
Hai scritto un libro? raccontaci un po’ di più:
Ho scritto un romance storico “Il destino di due cuori” ambientato nella California del 1856, a San
Francisco durante la folle corsa all’oro; i miei protagonisti sono un giovane proprietario di un ranch
di 30 anni, Marc e Priscilla una giovanissima ragazza di 18 anni che affronta un lunghissimo viaggio
per arrivare nella città dell’oro insieme al fratello minore. I due giovani saranno subito attratti l’uno
dall’altro ma il passato tormentato di Marc ed un segreto che danni il giovane custodisce
nell’anima, li allontaneranno fino a quando…se volete sapere cosa succede leggetelo, vi
conquisterà!
Il tuo mantra in una frase:
“Un gesto gentile arricchisce l’anima”
Cosa fai nella vita?
Nella vita sono una mamma a tempo pieno di un adolescente di 12 anni.
Scrittore o scrittrice, diletto o lavoro?
Sono una scrittrice per diletto ma mi piacerebbe che diventasse un lavoro.
Cos’è per te scrivere?
Per me scrivere è diventata un’esigenza, smettere è impossibile.
Quanti libri leggi durante l’anno e che genere?
Gli impegni di famiglia non mi permettono di leggere molto, una volta leggevo un libro a settimana!
Il mio genere preferito sono i romance storici ma leggo anche romanzi contemporanei.
Con che metodo di pubblicazione hai pubblicato la prima volta?
Il mio primo romanzo l’ho pubblicato con una casa editrice.
A chi hai regalato la prima copia del tuo libro?
Ai miei genitori!
Cos’è per te il tuo primo libro?
Per me è un altro figlio, gli ho dedicato tempo, pazienza e amore…

Gianni Verdoliva, Mistero, Magia, Amore e un pizzico di paranormal. Scopri l’intervista dell’autore.

Presentati:
Amo il silenzio, in tutte le sue sfumature. Mi pongo degli obiettivi e lavoro per raggiungerli. Sorrido, a chi
incontro e alla vita. Lascio andare la negatività. Sono affascinato dal mistero e da tutto ciò che non è
banale.
Il tuo libro preferito:
Il gabbiano Jonathan Livingston di Richard Bach, mi ha sempre emozionato tanto!
Hai scritto un libro? raccontaci un po’ di più:
L’appartamento del silenzio. E’ una storia che si snoda a cavallo tra passato e presente, in un’elegante
dimora che sembra attendere l’arrivo delle persone giuste, in grado di cogliere i sottili messaggi che
attraverso l’apparente silenzio, l’appartamento continua a mandare. In questa vicenda corale i personaggi,
accolti e protetti dalla casa, dovranno unire le forze per arrivare alla verità profonda e chiudere il cerchio
con il passato.
Il tuo mantra in una frase:
Dolcemente persistente.
Cosa fai nella vita:
Lavoro nell’istruzione per gli adulti, mi piace essere a fianco di chi cerca una seconda opportunità nella vita.
Scrittore o scrittrice, diletto o lavoro?:
Non è un lavoro dal punto di vista del ritorno economico ma lo è dal punto di vista dell’atteggiamento. Per
me la scrittura e tutto ciò che è annesso è parte della routine del quotidiano, della mia identità e mi muovo
in modo professionale.
Cos’è per te scrivere:
Scrivere è dare forma a un dono dedicato ai miei lettori.
Quanti libri leggi durante l’anno e che genere:
Sono un lettore un po’ “lento” e mi attesto sui 4-6 circa. In genere saggi oppure opere affini a quanto scrivo.
Con che metodo di pubblicazione hai pubblicato la prima volta:
Con una CE, il percorso con un editore è la strada che ho scelto come autore.
A chi hai regalato la prima copia del tuo libro:
A Luisa Gentile a cui è dedicato, una figura importante per me che mi ha sempre spinto a dare il meglio a
cui sono profondamente grato.
Cos’è per te il tuo primo libro:
Una scommessa, frutto di impegno e dedizione in cui ho creduto fortemente. Ma anche un po’ il primo “figlio”.

Dopo la nascita di mia figlia, ho sentito l’esigenza di scrivere qualcosa che potesse aiutarla una volta diventata donna.

Presentati:
Sono nata e cresciuta nella provincia di Firenze. Vivo in campagna con mio marito e i miei due figli. Lavoro come responsabile amministrativa e finanziaria in una importante azienda del luogo. Ho studiato economia e commercio ma ho sempre avuto una vena artistica, prediligendo la scrittura, la pittura e la cucina.
Il tuo libro preferito:
Non ne ho uno in particolare. Ogni libro a modo suo mi ha conquistata.
Hai scritto un libro? raccontaci un po’ di più:
Dopo la nascita di mia figlia, ho sentito l’esigenza di scrivere qualcosa che potesse aiutarla una volta diventata donna. Sto scrivendo una trilogia che ha come tematica la violenza sulle donne. Per poter arrivare ad un pubblico giovanile, ho pensato di scrivere in modo leggero, romanzato, per non appesantire un tema così importante ma lasciare che il messaggio penetri nei cuori dei lettori. “La sua ombra” è il primo libro e parla di stalking.
Il tuo mantra in una frase:
Il riflusso più basso è il cambio della marea.
Cosa fai nella vita:
Mi alterno tra l’essere mamma e l’essere una responsabile amministrativa. Cerco di dare il massimo, sia come lavoratrice che come mamma. Qualche volta riesco a dedicare del tempo alla scrittura e alla cucina, le mie due grandi passioni.
Scrittore o scrittrice, diletto o lavoro?:
Sono una scrittrice per diletto.
Cos’è per te scrivere:
La scrittura è diventata una necessità per me e non posso farne a meno. Quando scrivo riesco a trasportarmi in realtà diverse, essere persone diverse e dare sfogo alla mia immaginazione. Nella mia mente si creano personaggi, luoghi, dialoghi; fino a quando non vengono riportati su carta, li sento in fermento dentro di me.
Quanti libri leggi durante l’anno e che genere:
Mai quanto vorrei. Con la seconda maternità il numero si è notevolmente ridotto. Spero di tornare a leggerne tanti.
Con che metodo di pubblicazione hai pubblicato la prima volta:
Il mio primo romanzo è stato pubblicato con la casa editrice Albatros – il filo.
A chi hai regalato la prima copia del tuo libro:
A mia madre, la mia più grande sostenitrice.
cui sono profondamente grato.
Cos’è per te il tuo primo libro:
È una rivincita su coloro che non hanno mai creduto in me o su coloro che hanno provato a tapparmi le ali.

Alessandro Niccoli, un avvocato con la passione per la scrittura e la natura…

Presentati:
Mi chiamo Alessandro, vivo il mio tempo lavorando come avvocato, ma vivo veramente se stacco la spina e trovo l’equilibrio tra natura, l’arte di camminare, sentire i sentimenti, l’ambiente e gli animali, riflettere; tutto ciò solo se arriva spontaneamente… quindi è allora che talvolta, per magia, arriva la scrittura… e vivo davvero.
Il tuo libro preferito:
A parte la Divina Commedia di un certo Dante, Il gabbiano Jonatahn Livingston di Richard Bach.
Hai scritto un libro? raccontaci un po’ di più:
Ho scritto 3 libri, in circa 10 anni… in realtà il tempo per ogni libro è stato circa 6 mesi, ma i 10 anni sono le riflessioni di una vita, gli spunti tratti da esperienze reali e personaggi incontrati; e la penna, il tempo passato con la penna in mano durante viaggi, su piagge, su navi… la notte, è tutto. E’ la penna che mi permette tutto, non viceversa.
Il tuo mantra in una frase:
Andare piano, per assaporare il vivere, ma arrivare all’obiettivo.
Cosa fai nella vita:
Faccio l’avvocato, ma cerco di scavare nella profondità della vita, forse con l’aiuto dell’ascolto della natura; per questo faccio anche qualcosa per l’ambiente. Il mio II libro parla di un viaggio nella natura; Nafis e i Corridoi colorati.
Scrittore o scrittrice, diletto o lavoro?:
È diletto… ma piano piano sta diventando inaspettatamente un lavoro.
Cos’è per te scrivere:
Scrivere, è respirare, vivere, e se vivo, scrivo. Scrivere libera l’anima: vale molto di più che fare terapia psicologica.
Quanti libri leggi durante l’anno e che genere:
Ho poco tempo, sul comodino ne no 10, mi piacciono i romanzi di giornalisti free-lance, che parlano delle vicende che vedono in guerra e in circostanze fuori dai canoni.
Con che metodo di pubblicazione hai pubblicato la prima volta:
Casualmente un giorno nel mio studio, mandai i miei racconti a una casa Editrice di Roma, Europa edizioni, e questa li volle pubblicare: nacque il mio I libro: L’Odore delle rose nel 2019.
A chi hai regalato la prima copia del tuo libro:
Sinceramente non ricordo, al tempo ero anche single, mentre il II e il III alla mia editor, che ha conosciuto le grandi fatiche della messa a punto, e ha percorso i capitoli che nascevano come viaggi.
Cos’è per te il tuo primo libro:
Il primo libro è come aver varcato un portone enorme e pesantissimo, oltre il quale ho visto un nuovo mondo da esplorare da capo, con nuovi occhi.

Presentiamo Milena Zucchini: Poeta, Sognatrice e Artista dell’Anima.

Presentati:
Sono Milena Zucchini, ho 28 anni e abito in provincia di Bergamo. Sono una studentessa universitaria laureanda in Culture Moderne Comparate indirizzo artistico. La mia più grande passione è il canto, che sperimento da sette anni e sono inoltre autrice di due raccolte di poesie, “L’aura e il Mondo Interiore” e “Il sentimento dell’autunno”; vivo in realtà le mie passioni della musica e della scrittura da quando sono piccola.
Il tuo libro preferito:
Il mio romanzo preferito è “Madame Bovary” di Gustave Flaubert: lo stile di questo autore è immersivo, lirico e sognante.
Hai scritto un libro? raccontaci un po’ di più:
L’ultima mia raccolta di poesie, “Il sentimento dell’autunno”, è una ricerca sulla percezione quanto più universale dell’autunno: colpendomi il fatto che questa stagione sia da tramite tra la vita sfarzosa dell’estate e la quiete dimessa dell’inverno, ho voluto indagare cosa sia di passaggio in questo periodo; non ho captato tanto le sensazioni del paesaggio autunnale, quanto quelle dello spirito di un animo umano che vive in modo immersivo questo periodo dell’anno, riconoscendovi varie gradazioni della tristezza e della gioia.
Il tuo mantra in una frase:
Non ho mai considerato di avere un mantra da recitare, ma se dovessi averlo forse suonerebbe come “credi di più in te, perché vali!”: sono infatti una persona troppo ambiziosa sognatrice e visionaria a tal punto che faccio fatica a considerare ciò che ho costruito e quindi il mio valore.
Cosa fai nella vita:
Nella vita sto terminando gli studi, scrivo e canto. Sogno di poter essere sempre di più un’artista e vorrei essere riconosciuta per ciò che faccio e che sono, aspetti che nell’anima di un’artista che crede nel proprio potenziale coincidono.
Scrittore o scrittrice, diletto o lavoro?:
La scrittura non è ancora un lavoro, è una passione che mi porto dentro da metà della mia vita, è ciò in cui ho creduto fermamente e oggi sono felice di aver pubblicato due lavori a cui sono affezionata perché in essi sono riassunti i miei vissuti e il mio modo di sentire la vita.la scrittura è per me un’esigenza e quasi una terapia, per cui sento di dover scrivere al di là di aver successo o semplicemente di poter lavorare in questo campo.
Quanti libri leggi durante l’anno e che genere:
Oltre a tutti i manuali e a qualche romanzo che devo leggere per l’università, in realtà non riesco a ritagliarmi tanto tempo per leggere, preferisco camminare nel verde e ascoltare la musica. Comunque credo di leggere tra poesia e romanzi classici o contemporanei di genere romantici circa 8 libri all’anno.
Con che metodo di pubblicazione hai pubblicato la prima volta:
Entrambe le mie raccolte di poesie sono state pubblicate in self-publishing e mi sono trovata bene con la guida di Saverio Crea, colui che gestisce Battitura a macchina, sia in itinere che dopo la pubblicazione, sapendomi dare consigli su come promuovere il mio libro.
A chi hai regalato la prima copia del tuo libro:
Il primo libro che regalai della mia raccolta andò ai miei due professori preferiti del mio liceo classico: per me fu una sfida vinta contro il non sentirmi mai all’altezza della ciltura aulica in età adolescenziale. Fui sbalordita dalla felicità quando mi fecero i complimenti e mi fecero capire quanto grande fosse la mia anima e la bellezza che vi abita oltre alle mie capacità!
Cos’è per te il tuo primo libro:
Il mio primo libro, alla cui vista della sua versione cartacea piansi e scrissi in dedica una lettera, fu per me la rivincita da tanta sofferenza passata, fu la conferma che i sogni se vissuti fortemente si avverano. Inoltre il mio primo libro è stato la constatazione che ciò che è verace e visionario nella nostra anima, racchiuso invisibile per tutta la vita, può essere trasposto nero su bianco su qualcosa di tangibile, per poterlo rendere visibile a chiunque lo voglia leggere: è l’idea insomma che possiamo essere visti agli occhi degli altri per ciò che di più prezioso custodiamo nel nostro intimo.

Briciolina e Searain due pseudonimi per chi ama l’arte in tutte le sue sfaccettature.

Presentati:
Sono bilingue e laureata in scienze politiche. Amo l’arte in tutte le sue declinazioni e odio la matematica.
Il tuo libro preferito:
Tutto Cechov.
Hai scritto un libro? raccontaci un po’ di più:
Ho scritto due libri con pseudonimi diversi: Commedia Femminile (Briciolina) e Inganni (Searain). Entrambi parlano di relazioni umane.
Il tuo mantra in una frase:
Leggere per comprendere il mondo e non subirlo.
Cosa fai nella vita:
Faccio traduzioni e quando capita la babysitter.
Scrittore o scrittrice, diletto o lavoro?
Scrivere e’ un piacere che auspico di farlo diventare un impiego a tempo pieno!
Cos’è per te scrivere:
Una maniera per far conoscere la mia opinione sul mondo e le relazioni umane. Oltre ad essere un divertimento.
Quanti libri leggi durante l’anno e che genere:
Un numero fisso non saprei darlo. Penso una ventina. Soprattutto classici. Il genere mi e’ indifferente, mi piace quando un libro insegna qualcosa.
Con che metodo di pubblicazione hai pubblicato la prima volta:
Sempre con il self publishing. Ho fatto tutto io. Mi considero una piccola artigiana delle parole. Ho disegnato anche le copertine!
A chi hai regalato la prima copia del tuo libro:
Al mio grafico! Che ha molta pazienza.
Cos’è per te il tuo primo libro:
Un figlio. E’ una mia creazione, una parte della mia anima.

Katya Giannini, sono Afterlife Soul Healer.

Presentati:
Sono Katya Giannini, sono Afterlife Soul Healer. Il mio lavoro è un ponte che unisce il mondo visibile con quello invisibile, e intreccia la realtà quotidiana con la dimensione dell’Aldilà.
Il tuo libro preferito:
“La fine è il mio inizio” – Tiziano Terzani
Hai scritto un libro? raccontaci un po’ di più:
Ho scritto 4 libri. Ma quest’ultimo Metodo Soulfullness™ è una chiave per il risveglio che insegna ad ascoltare il linguaggio dell’Anima, a comprendere la tua Missione con i suoi insegnamenti, il Disegno di Vita e la ragione per la quale l’Anima ha scelto di reincarnarsi. 
Il tuo mantra in una frase:
Ascolta, osserva, accogli.
Cosa fai nella vita:
Dedico la mia vita ad accompagnare le persone alla guarigione profonda delle ferite emotive più nascoste e trasformo le convinzioni limitanti in nuova consapevolezza. Ho creato il Metodo Soulfullness™️, che insegna ad ascoltare il linguaggio silenzioso dell’Anima e a comprenderne la Missione.
Scrittore o scrittrice, diletto o lavoro?
Sono scrittrice per passione perché la divulgazione fa parte della mia Missione.
Cos’è per te scrivere:
Libertà, emozione, impegno e divulgazione. Amo scrivere dell’Aldilà, la connessione che si crea e la gioia di portare delle parole che accarezzeranno il cuore di chi leggerà le mie pagine.
Quanti libri leggi durante l’anno e che genere:
Tantissimi per lavoro perché ogni settimana (da 7 anni) presento un libro come consiglio di lettura in radio. Per diletto invece amo particolarmente le biografie e i libri che raccontano la storia.
Con che metodo di pubblicazione hai pubblicato la prima volta:
Ho pubblicato in self publishing
A chi hai regalato la prima copia del tuo libro:
A mio marito e poi ai miei figli, con una dedica speciale ad ognuno.
Cos’è per te il tuo primo libro:
Il mio primo libro rappresenta una grande dichiarazione di libertà e coraggio di espormi. È scritto con profondo Amore per la mia Guida Noah e per il Cammino che ho scelto di raccontare. Rappresenta l’Essere me stessa, sempre.

Marcello Monti un sognatore con i piedi ben piantati nella realtà.

Presentati:
Mi chiamo Monti Marcello ho 50 anni e mi definirei un sognatore con i piedi ben piantati nella realtà.
Il tuo libro preferito:
Direi Siddharta di Hermann Hesse.
Hai scritto un libro? raccontaci un po’ di più:
Sì e non avrei mai pensato di potercela fare. Ma la voglia di raccontare mi ha spinto oltre i limiti e questo mi piacerebbe fosse fonte di ispirazione per tutti quelli che, come me, hanno una storia dentro e pensano di non essere in grado di poterla scrivere. Provarci è il primo passo, il resto verrà da sé.
Il tuo mantra in una frase:
Il meglio deve ancora venire.
Cosa fai nella vita:
Il parrucchiere.
Scrittore o scrittrice, diletto o lavoro?
Diletto.
Cos’è per te scrivere:
Crearmi l’opportunità di veicolare i miei pensieri e le mie emozioni.
Quanti libri leggi durante l’anno e che genere:
Non so, non li conto. Ci sono momenti in cui ne leggo anche tre contemporaneamente e in altri in cui scrivo. Facendo una media direi una ventina e per lo più sono Gialli, Thriller e Noir.
Con che metodo di pubblicazione hai pubblicato la prima volta:
Amazon Self publishing.
A chi hai regalato la prima copia del tuo libro:
Il primo libro l’ho regalato alla scrittrice che mi ha curato l’editing gratuitamente e senza la quale non avrei trovato il coraggio di pubblicare: Mirta Contessi
Cos’è per te il tuo primo libro:
Rappresenta una parte di me che non conoscevo e di cui andare particolarmente orgoglioso. Scrivere, quando con le tue parole crei emozioni in te e poi in chi ti legge, ti regala una sensazione potentissima, autorigenerante.

Un viaggiatore per scelta.

Presentati:
Sono Paolo Gandelli.
Pochi mesi dopo aver raggiunto la pensione, mio padre scoprì di avere un brutto male che in pochi anni lo condusse alla morte. Probabilmente fu quel fatto a farmi capire che la vita non ti aspetta, che non bisogna rimandare a domani quello che si vuole fare oggi. Perché la vita è imprevedibile, scorre e non torna indietro.
All’alba dei quarant’anni mi sono guardato dentro e ho capito di essere arrivato a un bivio, o continuavo a vivere nella convenienza di un posto fisso di lavoro, o cominciavo a vivere seguendo il mio cuore e i miei sogni più profondi.
Nel 2020 decisi di lasciare il lavoro per seguire la mia più grande passione: viaggiare.
Il tuo libro preferito:
Il conte di Montecristo – Alexandre Dumas
Hai scritto un libro? raccontaci un po’ di più:
“Non sono andato matto” narra delle esperienze personali e delle sfide che si incontrano durante il lungo viaggio in solitaria nelle Isole Canarie, ma anche di viaggi “on the road” condivisi per le strade dell’ex Jugoslavia e in varie regioni italiane. Le esperienze maturate in questi ultimi anni mi hanno dato una consapevolezza maggiore, su chi sono e su come voglio diventare. Ho imparato a dare valore ad ogni singolo giorno, ad ogni singola ora, ad ogni singolo respiro. In fin dei conti la vita è la nostra grande occasione, vale la pena di essere vissuta con partecipazione e impegno, in ogni momento della giornata.
Il tuo mantra in una frase:
“La libertà e la semplice bellezza sono troppo grandi per lasciarsele sfuggire” Christopher McCandless.
Cosa fai nella vita:
Mi dedico alla vita inseguendo le mie passioni: amo viaggiare, organizzare autonomamente i miei viaggi, scrivere e parlare dei miei viaggi. Pratico la boxe, adoro la natura e stare all’aria aperta.
Scrittore o scrittrice, diletto o lavoro?
Scrivo per diletto come se fosse un lavoro
Cos’è per te scrivere:
scrivere per me è trasformare i pensieri in parole, rievocare le emozioni e vederle comparire magicamente su carta. È chiudere gli occhi e immergersi in un mondo dove tutto è possibile.
Quanti libri leggi durante l’anno e che genere:
una media di due/tre libri al mese. Leggo un po’ di tutto, classici, romanzi, thriller, fantascienza, storici, avventura… e naturalmente diari di viaggio. Prediligo i libri autobiografici, dove l’autore mette a nudo la propria anima.
Con che metodo di pubblicazione hai pubblicato la prima volta:
sono un autore indipendente.
A chi hai regalato la prima copia del tuo libro:
il mio primo libro è dedicato a mio papà, purtroppo scomparso qualche anno fa. La prima copia non potevo che regalarla a mia mamma, ovviamente.
Cos’è per te il tuo primo libro:
è l’inizio di una nuova avventura.

Milly Scutiero. Libertà di raccontare, esprimermi, comunicare, lasciare un messaggio.

Presentati:
Mi chiamo Guglielmina Scutiero, conosciuta come Milly, sono nata nel 1984 in provincia di Napoli.  Sono un’insegnante con la passione della scrittura e i miei studi mi permettono di dare una cornice storica ai romanzi che scrivo; la parte storica è per me fondamentale. Amo, naturalmente, leggere, ma amo anche il mare e l’amore, senza i quali non posso vivere.
Il tuo libro preferito:
È troppo riduttivo indicarne uno soltanto, ma se penso a un romanzo d’amore che mi è rimasto nel cuore penso subito a “L’amante” di Marguerite Duras.
Hai scritto un libro? raccontaci un po’ di più:
Ho scritto due romanzi e un saggio storico. L’ultimo romanzo che ho scritto intitolato “Una vita tre donne” è ambientato nel periodo del regime fascista e, e poi, della seconda guerra mondiale. La protagonista è Lucrezia, una giovane ragazza di Napoli, che vive, per l’appunto, tre vite. Ha sempre il coraggio, nonostante tutto, di reinventarsi e ricominciare a vive. La sua è una vita decisamente avventurosa e, come si può vedere dalla copertina, per un periodo sarà addirittura una suora. Quello che però sembra essere una decisione definitiva, non lo sarà affatto.
Il tuo mantra in una frase:
“Solo alla morte non c’è rimedio”
Cosa fai nella vita:
Sono un’insegnante di italiano, storia e storia dell’arte in un istituto superiore.
Scrittore o scrittrice, diletto o lavoro?
Scrittrice per diletto e passione, ma con la serietà del lavoro.
Cos’è per te scrivere:
In una sola parola: libertà. Libertà di raccontare, esprimermi, comunicare, lasciare un messaggio.
Quanti libri leggi durante l’anno e che genere:
Tanti quanti il tempo libero mi concede. Leggo soprattutto romanzi d’amore, testi storici e spirituali.
Con che metodo di pubblicazione hai pubblicato la prima volta:
Con una casa editrice.
A chi hai regalato la prima copia del tuo libro:
A una mia cara amica.
Cos’è per te il tuo primo libro:
Un atto di coraggio. Sono una persona piuttosto riservata e aprirmi così tanto non è stato facile inizialmente, avevo paura di poter essere giudicata per quello che avevo scritto e per come lo avevo scritto, ma quando sono arrivati i complimenti, sinceri, mi sono sentita più tranquilla. Il mio primo romanzo può essere anche considerato un esercizio di scrittura, l’ho scritto anni fa e ora il mio stile è cambiato.