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Conosciamo Simonetta Donato

    Simonetta dice: “Scrivere mi completa”

    Presentati:
    Sono Simonetta, donna fortunata, con una bella famiglia imperfetta, un buon
    lavoro, una vita piena. Scrivo perché mi piace idealizzare persone, fatti,
    immaginare vite e celebrare l’amore, le emozioni positive e la bellezza.
    Il tuo libro preferito:
    Difficile…almeno 3
    Virginia Bramati – Un bacio con gli occhi
    Carley Fortune – Un’estate dopo l’altra
    Fabio Volo – Un posto nel Mondo
    L’importante è emozionarmi.
    Hai scritto un libro? raccontaci un po’ di più:
    Ho iniziato scrivendo un racconto per partecipare a un concorso ma poi non
    sono più riuscita a controllare il fiume di parole, le vicende dei personaggi si
    sono intrecciate con quelle di altri ed è nato un romanzo che parla delle
    relazioni, del bisogno di amare e comunicare e dell’importanza di cogliere gli
    istanti di felicità.
    Il tuo mantra in una frase:
    La felicità è nel viaggio. Godiamocelo tutto. I panorami incantevoli che tolgono il
    fiato, le soste di relax, le deviazioni, le inquietudini, gli appuntamenti annunciati e
    quelli inattesi.
    Cosa fai nella vita?
    Impiegata tecnica presso Regione FVG, ho un piccolo ruolo nella tutela di una
    preziosissima risorsa: l’acqua. Lavoro con colleghi bravi e gentili.
    Scrittore o scrittrice, diletto o lavoro?
    Decisamente diletto. Fare del proprio diletto un lavoro è un privilegio per
    pochissimi artisti, sicuramente più bravi e talentuosi di me.
    Cos’è per te scrivere?
    Scrivere è terapia, è sentirmi giovane, è vivere attraverso altre storie, è avere
    degli amici ideali che mi accompagnano e mi sostengono nella frenesia della
    vita quotidiana (i miei personaggi). Scrivere mi completa.
    Quanti libri leggi durante l’anno e che genere?
    Leggo molto meno di quanto vorrei, per lo più in estate, perché amo leggere
    all’aperto. Circa 10 -12 libri, per lo più del genere rosa contemporaneo, che
    esplorano le emozioni, che fanno riflettere.
    Con che metodo di pubblicazione hai pubblicato la prima volta?
    Autopubblicazione, per tramite di Youcanprint e lo consiglio. C’è una bella
    squadra dietro, di persone preparate e affidabili, che ti stimola e ti infonde
    fiducia, anche da lontano.
    A chi hai regalato la prima copia del tuo libro?
    Al mio babbo e a mia sorella lettori appassionati e temibili critici…non c’è
    congiuntivo che perdonano.
    Cos’è per te il tuo primo libro?
    Una promessa mantenuta. Fatta alla me giovane, ragazza neolaureata, che non
    sapeva cosa voleva fare da grande ma sapeva che avrebbe voluto scrivere e
    pubblicare un romanzo. E ora la promessa vorrei mantenerla con i miei lettori
    che mi hanno chiesto di continuare…