Vai al contenuto

Battituraamacchina

Home » Conosciamo Rosalia Lodato

Conosciamo Rosalia Lodato

    Rosalia Lodato: Scrivere, è passione, necessità, è un fuoco che arde.

    Presentati:
    Rosalia Lodato: Scrivere, è passione, necessità, è un fuoco che arde.
    Il tuo libro preferito:
    Il mio libro preferito è “L’ombra del vento” di Zafòn.
    Hai scritto un libro? raccontaci un po’ di più:
    L’ultimo libro che ho scritto è “L’enigma dei naviganti del tempo”. Il protagonista è Mario, un
    giovane medico che mentre esplorava le profondità marine, si trova improvvisamente catapultato
    settanta anni indietro nel passato. Quando incrocia il cammino di una misteriosa fattucchiera la sua
    avventura prende una svolta magica e imprevedibile.
    Il tuo mantra in una frase:
    Sono grata per tutte le cose belle della mia vita.
    Cosa fai nella vita?
    Sono sposata, ho tre figli e amo i cani, a casa ne ho due: Jolie e Balù, un barboncino e un meticcio.
    Fra un impegno e l’altro riesco anche a trovare il tempo per dedicarmi alla mia passione, scrivere romanzi fantasy
    Scrittore o scrittrice, diletto o lavoro?
    Né diletto né lavoro. È passione, necessità, è un fuoco che arde.
    Cos’è per te scrivere?
    La scrittura è il mio rifugio, un luogo sicuro dove posso riversare le emozioni più profonde e
    affrontare le sfide della vita. Attraverso le parole, intraprendo un viaggio introspettivo, che mi fa
    conoscere me stessa sempre meglio. Le parole sono la mia catarsi, mi permettono di liberare le
    tensioni e trasformare il dolore in qualcosa di bello e creativo. Scrivere è come fare un respiro
    profondo, mi aiuta a svuotare la mente e a ritrovare la pace interiore.
    Considero la scrittura un dono prezioso, uno strumento che mi permette di esprimere me stessa in modo autentico e profondo. Ogni
    volta che metto nero su bianco, sento di dare vita a qualcosa di speciale,
    un’ opera che riflette la mia essenza. La scrittura è la mia voce, il mio modo di comunicare con il mondo e di lasciare un segno
    indelebile nel tempo.
    Quanti libri leggi durante l’anno e che genere?
    Leggo molto e mi piace spaziare tra generi differenti: dalla narrativa di Zafòn, ai gialli di Agatha
    Christie, dai romanzi di Coelho alla filosofia di Ouspenskij.
    Con che metodo di pubblicazione hai pubblicato la prima volta?
    Ho autopubblicato il mio primo libro, mentre tutti gli altri li ho pubblicati tramite case editrici.
    A chi hai regalato la prima copia del tuo libro?
    La prima copia del mio libro la regalai ai miei genitori. Lo sguardo colmo di orgoglio che vidi nei
    loro occhi fu il premio più grande che potessi desiderare, un’ emozione indescrivibile che, purtroppo, resterà un ricordo prezioso e irripetibile.
    Cos’è per te il tuo primo libro?
    La sensazione che ho provato quando ho pubblicato il mio primo libro è stata un mix di emozione,
    gratitudine e un pizzico di ansia. Era un momento molto speciale per me, vedere il mio libro
    prendere forma e diventare una realtà tangibile è stata un’ esperienza straordinaria. Innanzitutto, c’era
    una grande emozione nel tenere tra le mani il mio libro, vedere il mio nome sulla copertina e
    sfogliare le pagine che avevo creato con le mie parole. Era un momento di grande orgoglio e
    soddisfazione personale. Sapere che la mia storia, i miei personaggi e le mie idee sarebbero state
    condivise con i lettori mi ha riempito di gioia. Tuttavia, c’era anche una certa ansia, perché
    pubblicare un libro significa condividere una parte di te stesso con il mondo. Non si sa come il libro
    sarà accolto dai lettori, se sarà apprezzato o criticato. C’è sempre una certa vulnerabilità nel mettere
    il proprio lavoro là fuori e sperare che possa toccare le persone in qualche modo. In definitiva
    pubblicare il mio primo libro è stata una miscela di emozioni intense, ma anche di orgoglio,
    gratitudine e ansia. È stato un momento che ricorderò per sempre, perché segna un traguardo
    importante nel mio percorso di scrittura.